Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico, a cura di Società Libera, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2014.

di Diego Forestieri

Il volume Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico edito per la Rubbettino e curato dalla Società libera a seguito di tre convegni sul crimine organizzato, raccoglie il contributo di diversi autori afferenti all’Associazione Società Libera e di personalità autorevoli dei settori più disparati della società civile che, a vario titolo, rappresentano la lotta alla criminalità.

Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico si apre con la Prefazione di Vinzenzo Olita, Direttore di Società libera che spiega le ragioni di questa pubblicazione da parte di Società Libera e si articola in sedici saggi, i cui contenuti vanno dalle tematiche dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione come fattore che favorisce la criminalità (Inefficienza della pubblica amministrazione e criminalità di Vincenzo Boccia), alla riflessione sul ruolo dello Stato e della Pubblica Amministrazione nelle azioni di contrasto (Il contrasto al crimine tra poco Stato e troppo Stato di Vincenzo Olita; Combattere le mafie: trasparenza ed efficienza nella Pubblica Amministrazione di Ernesto U. Savona; La sfida della buona amministrazione di Luigi De Sena). Si spazia poi  dalle nuove forme della corruzione (Dal Mose all’Expo: le nuove forme della corruzione di Alberto Vannucci) all’idea che serva una cultura condivisa della legalità (Una nuova cultura sociale per arginare le infiltrazioni mafiose di Giuseppe Quattrocchi), anche come forza di cambiamento in regioni ad alto rischio di criminalità organizzata e non (La funzione propulsiva della cultura per la rinascita del Mezzogiorno di Riccardo Pedrizzi), con un’attenzione specifica sul ruolo delle mafie (Mafia: non contro ma con lo Stato, da uno stereotipo alla reale essenza del fenomeno mafioso di Franco roberti; Mafia: guardia alta. Non ci sono zone franche di Luigi Varratta) e sui territori (Mafie in terra toscana di Stefania Fuscagni; Essere sindaco a Monasterace di Maria Carmela Lanzetta; Il ruolo delle amministrazioni locali di Jacopo Armini). Come pure, all’interno del volume, ci si interroga sul ruolo della Politica, delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini e dell’informazione (L’impegno di Assolombarda nel contrasto al crimine di Antonio Calabrò; La Commissione parlamentare antimafia va abolita? Di Marco Marchese; Legalità e responsabilità di Angela Napoli; Informazione come merce e Stato senza legittimazione di Alfonso Ruffo).

La riflessione unitaria, pur nell’apparente frammentarietà dei contributi forse proprio a causa della loro eterogeneità, si sostanzia con particolare evidenza per quello che interessa la promozione di una cultura della legalità nel saggio La funzione propulsiva della cultura per la rinascita del Mezzogiorno di Riccardo Pedrizzi, che costituisce una riflessione accurata sul fatto che bisogna riconoscere una funzione propulsiva alla cultura in primis per la rinascita del Mezzogiorno e poi dell’intera nazione, nella scelta di utilizzare due principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa: il principio di sussidiarietà e il principio di solidarietà per decidere su quali ambiti e quali settori occorre una presenza più efficace e pervicace dello Stato nella società.

Alla fine del testo, una volta terminata la lettura dei sedici saggi, il lettore troverà una presentazione dell’Associazione Società Libera con il dettaglio della struttura organizzativa formata da un Consiglio direttivo e un Comitato scientifico. Il volume è poi corredato da un Manifesto della libertà, che sancisce i principi cardine di Società libera: la libertà dalla politica; la libertà di competizione; la libertà di informazione. Sono poi segnalate le proposte di Società libera assieme al Rapporto sul processo di Liberalizzazione, che è un rapporto annuale sulle liberalizzazioni in alcuni sottosistemi considerati prioritari per l’Italia. Si trovano, infine, le indicazioni in merito al Premio internazionale alla libertà, ideato da Società Libera nel 2003 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, che contempla cinque categorie: Cultura, Ricerca scientifica, Economia, Giornalismo, Speciale alla “Libertà” e, per concludere, la descrizione della Marcia internazionale per la libertà,che si propone di coinvolgere le genti d’Europa nella difesa dei diritti umani.